Chiesa Internazionale Oikos: La visione
Con il termine “visione” intendiamo il mandato particolare che il Signore ci ha affidato, all’interno del mandato apostolico generale del “fare discepoli di tutte le nazioni”.
Prendendo ad esempio le Scritture, così come ogni evangelista descrive la vita di Gesù a suo modo ed ogni apostolo edifica la Chiesa mettendo l’accento su temi specifici, così anche noi, come famiglia spirituale, siamo chiamati da Dio a sottolineare e declinare determinate specifiche verità utili al Corpo di Cristo a crescere nella piena maturità verso Colui che è il capo.
L’anno 2021 è passato…
Il 2021 è stato un anno zero per il ministero Oikos, in quanto ha visto la dipartita dell’apostolo fondatore, Paolo Montecchi. Questo evento profetico per la nostra realtà, è stato il testimone di un cambio di stagione e tempo spirituale che sta avvenendo a livello globale. In questo stesso periodo abbiamo visto lasciare la dimora terrena numerosi generali della passata generazione, tra cui Yonggi Cho e Reinhard Bonnke, per nominare i più conosciuti a livello internazionale.
Il profeta Chris Reed ha profetizzato che nel giorno in cui il principe Filippo d’Inghilterra fosse morto sarebbe stato il tempo di Luca 4:18 (Guarda ora il video in cui Mike Bickle spiega la profezia e leggi il suo studio ).
Crediamo davvero che questo è il tempo di un nuovo potente rilascio dello Spirito Santo, in una dimensione e profondità senza precedenti, per fasciare i cuori rotti e rimettere in libertà i prigionieri e siamo qui per fare la nostra parte.
Oikos Oggi
Le chiese locali sono stabili ed autonome: Milano, Lodi, Peschiera, Volpiano, Sordi di Cristo (Milano e Bari).
La scuola biblica Oikos, grazie al contributo di tutte le realtà locali, ha visto uno sviluppo organico e un’ottima partecipazione, con insegnamenti focalizzati sulle basi del discepolato.
A questo primo livello base sono stati affiancati i seminari storico-teologici bimestrali condotti dal dottor Davide Galliani, che hanno l’obiettivo di aiutarci a leggere la Bibbia all’interno del corretto impianto teologico, influenzato inevitabilmente dal contesto storico in cui si è sviluppato.
Verso la maturità: la visione dell’albicocco
Il ritiro di Novembre è stato per tutte le comunità un momento di grande comunione, intercessione e incontro con lo Spirito Santo. Il Signore ha parlato in modo molto forte a tutti i presenti e ai singoli gruppi.
Tra le varie parole ricevute voglio condividere un sogno ricevuto da un fratello proprio durante il ritiro.
Nel sogno vi era una pianta di albicocco che aveva messo pochi frutti grandi, ma maturi solo da un lato.
(N.a.: L’albero di albicocco alterna annate di frutti piccoli e numerosi ad annate di frutti grandi e poco numerosi)
L’invito dello Spirito Santo era a riconoscere ed apprezzare il frutto di ogni singola stagione e ad aspettare la completa maturazione.
E’ particolare notare che spesso la nostra parte immatura è quella più nascosta, il retro, quella che nessuno vede. Vogliamo perciò cogliere l’esortazione di lasciare agire Dio nella profondità della nostra vita, in quelle parti che nessuno vede, nella nostra sfera privata, nelle nostre relazioni di tutti i giorni con le persone che ci circondano, fuori e dentro il contesto ecclesiale.
Cosa ci aspetta nel 2022
Il mondo sta evolvendo sempre più velocemente, in un contesto di crescente incertezza e il 2022 è iniziato con nuove sfide sanitarie e crescenti timori politici ed economici, dati dalla crisi energetica.
Cosa possiamo fare come Chiesa per rispondere a questo stato di cose?
Ecco alcuni semplici spunti:
Dare priorità al nostro tempo personale con Dio: la nostra forza spirituale deriva da questo tempo santo che consacriamo. Questo è l’origine di tutto. Ci permette di mettere radici in profondità, in modo da resistere e restare saldi nel giorno malvagio.
Essere flessibili: abbiamo bisogno di seguire la voce dello Spirito Santo e vedere in questo tempo un’occasione e un’opportunità per imparare l’ascolto, l’ubbidienza, l’attivazione della fede in situazioni di estrema necessità e liberarci di quelle sovrastrutture non necessarie che spesso limitano la nostra vita spirituale invece di facilitarla
Ricordarci le cose importanti: le nostre relazioni con gli altri e con Dio. Dobbiamo imparare a distinguere tra le opinioni personali e “la verità”. La verità è una persona, Gesù. Non permettiamo a nulla di dividere il suo corpo.
Credere nella provvidenza divina ed aprirsi a riceverla: in mezzo alle vacche magre, Dio sceglie un popolo ubbidiente per saziare chi ha fame. Vogliamo essere quel popolo capace di discernere i tempi e cogliere le opportunità, anche in mezzo alla crisi.
Il Signore è il nostro pastore e nulla ci manca. Lui ci conduce lungo i sentieri della vita e delle acque calme e apparecchia per noi la mensa di fronte ai nostri nemici. Entriamo perciò nel Suo riposo, in modo da compiere le opere precedentemente preparate per noi.
Dio ci benedica, ci protegga e custodisca.
Michele Montecchi
Presidente Chiesa Internazionale Oikos